Il Gruppo Giovani all’interno della Pubblica Assistenza AVIS CORINALDO
Si sente spesso parlare del “Gruppo Giovani” ma ci piacerebbe saperne un pochino di più. Per questo abbiamo deciso di intervistare i fondatori e i membri del gruppo. Di seguito ecco a voi l’intervista.
Che cos’è il Gruppo Giovani?
Il Gruppo Giovani consiste in un insieme di ragazzi volontari minorenni e non, che sono seguiti e istruiti da un responsabile Senior e dei tutor sulle manovre di primo intervento nel contesto dell’emergenza sanitaria (112/118).
Quando nasce?
Il Gruppo nasce nel 2015 dietro la spinta dell’Assemblea Nazionale dei Presidenti, che decisero di formalizzare i vari gruppi sparsi in tutta Italia; Corinaldo tuttavia riuscì a formalizzare e attuare tale progetto solo nel 2023. Il Gruppo Giovani P.A. AVIS CORINALDO è stato fondato dai volontari Luca Tarsi e Gianluca Paolini, con l’intento di dare un futuro all’Associazione e offrire un praticantato a tutti i ragazzi che desiderano mettersi alla prova nelle pratiche di soccorso.
Da chi è composto?
Esso è costituito da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e 25 anni che offrono la loro disponibilità alla formazione delle pratiche di pronto intervento sanitario e civile. Attualmente il Gruppo conta 14 elementi di età tra i 15 e 18 anni, residenti nelle provincie di Ancona e Pesaro-Urbino.
Qual è il ruolo dei ragazzi all’interno dell’Associazione?
Il ruolo è quello di allievi-soccorritori, normato da leggi che riguardano vari aspetti della formazione del soccorritore, dato che i ragazzi una volta diventati soccorritori dovranno seguire normative, protocolli e regolamenti. Riguardo l’aspetto pratico, essi affiancano gli operatori Senior nelle attività associative; tuttavia non è da sottovalutare la formazione di un soccorritore Junior da un Senior, poiché i ragazzi hanno la preparazione per poter gestire un evento di entità media, anche se non in maniera autonoma a causa della mancanza di esperienza.
Quali sono gli obiettivi del Gruppo Giovani?
Sarei un ipocrita se non ammettessi che il Gruppo Giovani è nato per poter far vivere l’Associazione, ma principalmente nasce per fornire un bacino di nuovi operatori, e far sì che il soccorritore divenuto maggiorenne abbia già tutti i mezzi per gestire qualsiasi tipo di evento in maniera autonoma. Inoltre, offre l’opportunità di conoscere in prima persona gli altri soccorritori Junior e Senior per costruire una intensa rete di rapporti umani, perché prima di essere colleghi si diventa fratelli.
Al responsabile del Gruppo, cosa ne pensi dei tuoi ragazzi?
Devo rimanere neutrale, vista la mia posizione, tuttavia vorrei dire che i ragazzi del Gruppo Giovani vogliono vivere la loro vita da volontario come professionisti fino alla pura essenza, come operatori che cercano di fare il proprio dovere con i mezzi che hanno a disposizione, ovvero una forte motivazione, dedizione e una forte forza di volontà, senza chiedersi tanti “se”, “ma” o “perché”, prestando soccorso a tutti senza distinzioni di sesso, di etnia, di lingua o di religione.
Dopo aver intervistato i responsabili, abbiamo pensato fosse giusto ascoltare anche i ragazzi e le ragazze del Gruppo Giovani a proposito della loro personale esperienza all’interno dell’Associazione.
Perché avete deciso di intraprendere questo percorso?
Asia: Mi ha sempre affascinato il mondo del soccorso, ho sempre voluto aiutare il prossimo per sentirmi utile e parte di un gruppo unito come quello dell’Associazione.
Martina: Perché mi è sempre piaciuto contribuire e aiutare le persone. Ho deciso di diventare allieva-soccorritrice per poter imparare a gestire diverse situazioni facendo la mia parte.
Camilla: Ho deciso di intraprendere il percorso di volontaria perché da sempre questo mondo mi affascina. Fin da piccola sogno di diventare medico e aiutare le persone attraverso la scienza . Il volontariato mi ha permesso di avvicinarmi maggiormente a questo mondo, dando una mano quando mi è possibile.
Laura: Ho deciso di diventare allieva-soccorritrice, per potermi sentire utile in certe occasioni come quelle dell’emergenza sanitaria, imparare e poter essere pronta ad aiutare e assistere chi ha bisogno.
Com’è il vostro rapporto con gli altri ragazzi , con il vostro responsabile e con i Senior?
Francesco: Mi trovo bene con tutti nel Gruppo Giovani. Penso inoltre che il nostro responsabile è una persona alla mano ma seria e professionale durante il lavoro. Mi sono trovato subito a mio agio anche con gli altri Senior, mi hanno fatto subito sentire parte di una grande famiglia.
Martina: Il rapporto è molto bello, ricco di momenti di confronto e conoscenza in cui è facile sentirsi a proprio agio. Molto accogliente.
Camilla: All’interno del gruppo si è instaurato un piacevole rapporto, che spesso esce dai confini del semplice volontariato. Tra noi operatori del gruppo parliamo e ridiamo, si è creato un piacevole clima di amicizia e complicità.
Asia: Sono come una seconda famiglia, sono dentro da poco ma mi hanno accolta a braccia aperte e sto bene quando mi ritrovo con ognuno di loro, che sia Senior o meno.
Laura: Gli altri membri del gruppo sono diventati per me quasi come fratelli, ci si diverte e ci si aiuta nelle varie occasioni. Il nostro responsabile è come un punto di riferimento, al quale si può raccontare tutto, chiedere consiglio e sul quale contare sempre, grazie a lui ci sentiamo a casa. Con alcuni c’è ancora un po’ di diffidenza, mentre con altri sono riuscita ad instaurare un rapporto tranquillissimo, si scherza e ci si diverte in compagnia.
Avete paura quando ci sono delle emergenze?
Asia: No, per ora ne ho avute poche di emergenze, ma più che paura sentivo tanta adrenalina. Il paziente ha bisogno di tranquillità e non di agitazione, non deve vederci spaventati o si spaventerà a sua volta.
Camilla: Personalmente per quello che ho potuto vivere, non ho mai paura del soccorso che sono portata a compiere, anzi ogni occasione accende in me attenzione, interesse e adrenalina: è un’avventura che non spaventa.
Francesco: Sono diventato maggiorenne e da poco ho iniziato a lavorare con i Senior facendo emergenza sanitaria; ammetto che quando sento la campanella della centrale del 118 mi prende un po’ il batticuore, ma appena salgo in ambulanza riordino le mie conoscenze e riesco a tranquillizzarmi.
Laura: Non provo paura ma un senso di inadeguatezza, ma grazie all’addestramento mi tranquillizzo facilmente perché so ciò che devo fare e che ho al mio fianco persone esperte che mi seguono e formano.
Consigliate ad altri ragazzi di unirsi al Gruppo Giovani?
Francesco: Sì, consiglierei ad altri ragazzi di unirsi al nostro gruppo perché questa attività riempie il cuore, perché è un atto di gentilezza che rende felici facendo del bene.
Martina: Lo consiglio vivamente, perché anche se può sembrare una sottigliezza è importante informarsi su come agire in situazioni di emergenza. Inoltre lo consiglio perché permette di vivere molte belle esperienze che potrebbero rivelarsi utili in futuro: come ha detto una ragazza del Gruppo Giovani, per noi ragazzi questa attività può aiutare a scoprire la propria strada.
Camilla: Consiglio caldamente di entrare a far parte del Gruppo Giovani; sarete parte di un gruppo attivo, continuamente stimolati, sempre considerati utili e mai messi da parte per dare il vostro contributo a chi ne ha più bisogno. Aiutare gli altri rende persone migliori.
Asia: Consiglio ai ragazzi di unirsi, non soltanto perché è un’esperienza aggiuntiva per il vostro bagaglio personale, ma perché oltre ad apprendere ad aiutare, si impara anche il vero significato di umanità e famiglia.
Laura: Ovviamente lo consiglio per potersi sentire adatti, sicuri e pronti durante le emergenze, oltre che essere un’occasione d’oro per fare amicizie e nuove esperienze di vita.
Elena Pucci con la collaborazione di Luca Tarsi e il Gruppo Giovani AVIS CORINALDO